C'è differenza in termini di performance tra mattino e pomeriggio?
Sì, la differenza di prestazione tra mattina e pomeriggio è dovuta soprattutto alla minore temperatura corporea riscontrata al mattino. Una dose di 3 mg per kg (di peso corporeo) di caffeina unita a un buon riscaldamento portano la prestazione ai livelli del pomeriggio.
Abbiamo pensato di usare come unica fonte questo articolo in quanto è ricco di informazioni e aggiungerne altre ci sembrava di renderelo troppo lungo e complesso.
La prestazione degli atleti è
ridotta nella tarda sera e nel mattino presto se confrontata con il
pomeriggio e la sera. Questa differenza di prestazione avviene
sia negli esercizi brevi e intensi (sprint), sia nelle prestazioni
di forza e potenza, sia nelle prestazioni di lunga
durata (endurance).
E' conosciuta la correlazione tra calo
della performance e cicli circadiani (variazioni ormonali
giornaliere) ma non si sanno ancora le cause di questa correlazione.
L'orologio biologico crea variazioni nella temperatura corporea e
nella concentrazione di ormoni nel sangue che possono modificare i
fluidi corporei, l'escrezione
di metaboliti
(sostanze di scarto) con
l'urina e le risposte cardiache (pressione cardiaca e
frequenza cardiaca).
Si pensa che la variazione di ormoni
durante la giornata possa alterare la produzione di forza a seguito
di queste modifiche:
-
alterazione della creazione di ponti acto-miosinici il muscolo resiste allo sforzo in maniera meno efficace;
-
riduzione della “capacità tampone” del muscolo (capacità che serve per eliminare le sostanze di scarto che portano ad una modifica dell'equilibrio chimico) soprattutto verso l'acido lattico che, anziché essere smaltito, viene accumulato;
-
riduzione del metabolismo dei fosfati che vengono utilizzati per le prestazioni ad alta intensità e ridotto tempo di esecuzione.
Risulta evidente come, se il muscolo
non si contrae efficacemente, non smaltisce l'acido lattico e non
utilizza i sistemi energetici al 100%, la performance possa risultare
compromessa.
Gli studiosi di questa ricerca hanno
trovato che fornendo del “calore passivo” alla mattina, in
qualche modo, viene incrementata la prestazione, ma comunque non
viene riportata ai livelli del pomeriggio.
Anche un riscaldamento attivo alla
mattina, nonostante incrementi la temperatura corporea e i livelli di
potenza e forza espressi, non ha permesso il raggiungimento ai livelli
della performance pomeridiana.
Questi dati mostrano che la
temperatura corporea è comunque uno dei fattori più incidenti sulla
differenza di prestazione.
Siccome la caffeina porta a un aumento
della performance come si può leggere qua, gli
studiosi hanno provato a somministrarla ai soggetti testati
in modo da eguagliare le performance.
A questo studio hanno partecipato 12
soggetti esperti in un protocollo di allenamento con i sovraccarichi.
E' stata misurata la loro alzata massimale nella panca piana e nel
full squat.
La caffeina è stata integrata in un
gruppo per 3 mg per kg di massa corporea ed è stata somministrata 60
minuti prima del test in quanto ha il picco di effetto tra 30' e 60'
dall'assunzione.
I soggetti eseguivano un riscaldamento
standard di 5 minuti di corsa a 10 km/h e 5 minuti di stretching
statico e di mobilità articolare, in questo modo hanno
standardizzato il riscaldamento e hanno evitato che una differenza di
temperatura corporea tra i soggetti potesse falsare i risultati.
Nei risultati hanno trovato che
l'assunzione di caffeina alla mattina (in una dose di 3 g x kg-1
di massa corporea, circa l'equivalente presente in 2,5 tazzine di
espresso) riporta la prestazione neuromuscolare ai livelli
pomeridiani sia nei muscoli della parte superiore che della parte
inferiore del corpo aumentando la performance mattiniera del 2,5/7%.
BIBLIOGRAFIA
1 Caffeine Ingestion Reverses the Circadian Rhythm Effects on Neuromuscular Performance in Highly Resistance-Trained Men. Ricardo Mora-Rodríguez , Jesús García Pallarés, Álvaro López-Samanes,Juan Fernando Ortega,Valentín E. Fernández-Elías
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