CONCLUSIONI
Il
caffè permette di "accelerare" il metabolismo basale e
"bruciare" più grassi?
No.
E
per restare svegli?
Sì.
Se
usi la caffeina per darti una botta di vita e aumentare la
performance leggi qua.
È
opinione comune prendere un caffè per tenersi svegli in quanto la
caffeina
contenuta nel caffè è
una sostanza psicoattiva e ha ottimi effetti stimolanti.
Ma perchè ci tiene svegli?
Il
corpo umano è fatto di cellule, all'interno delle quali c'è del
liquido. È presente anche del liquido extracellulare che sta "tra
le cellule".
Durante
la veglia si accumula nel liquido extracellulare l'adenosina che
porta l'informazione "sonno" ai neuroni adibiti allo stato
di vigilanza rendendoli via via "meno efficaci". La
caffeina inibisce il rilascio di adenosina e impedisce a quest'ultima
di portare il suo messaggio[5].
(Piccola
parentesi per spiegare cosa significa inibire in fisiologia: provate
a immaginare un garage e 2 macchine. In questo garage c'è posto per
1 sola macchina e di solito ci parcheggia l'adenosina quando vuole
andare a dormire. Una sera, prima che l'adenosina torni a casa la
caffeina arriva e parcheggia lei. L'adenosina potrà ancora
parcheggiare? No, quindi non può andare a dormire. In fisiologia
succede la stessa cosa: c'è un recettore (garage) e delle molecole
(macchine). Ovviamente non tutte le molecole possono andare ad
attaccarsi allo stesso recettore cosi come un camion non può
parcheggiare in un garage. A ognuno il suo!)
Che differenze ci sono tra caffè e caffeina?[1]
La caffeina, assieme a teobromina e teofillina, fa parte di una famiglia più grande chiamata metilxantine. Questa ricerca ha dimostrato che a parità di quantità e tempi di somministrazione di caffè e caffeina non ci sono state differenze nella concentrazione di metilxantine nel sangue; di conseguenza si può dedurre che la concentrazione di caffeina nel circolo sanguigno dipenda solo dalla quantità somministrata e non dalla tipologia (caffè o caffeina pura).
La caffeina, assieme a teobromina e teofillina, fa parte di una famiglia più grande chiamata metilxantine. Questa ricerca ha dimostrato che a parità di quantità e tempi di somministrazione di caffè e caffeina non ci sono state differenze nella concentrazione di metilxantine nel sangue; di conseguenza si può dedurre che la concentrazione di caffeina nel circolo sanguigno dipenda solo dalla quantità somministrata e non dalla tipologia (caffè o caffeina pura).
Il
caffè, a differenza della caffeina, non ha portato ad un aumento
delle catecolamine.
Le
catecolamine principali sono l'adrenalina, la noradrenalina e la
dopamina. Le catecolamine sono degli ormoni che si liberano nel
sangue quando siamo in stato di allerta come quando siamo agitati
prima di un esame o di un importante appuntamento.
Queste
catecolamine aumentano il metabolismo basale (energia che consumiamo
per restare in vita), quindi
se il
caffè non innalza il metabolismo basale
di conseguenza non altera il consumo calorico.
Sembra
quindi che nel caffè ci siano sostanze che interferiscono con la
normale risposta ergogenica della caffeina.
Viene
definito effetto ergogenico qualunque effetto causato da un agente
esterno al corpo umano in grado di migliorare le prestazioni.
Assumere caffè decaffeinato o normale non porta differenze nel battito cardiaco [2], si specifica che (in soggetti giovani tra i 25 e i 30 anni) vi sono
modificazioni, per quanto riguarda il sistema parasimpatico, solo nella posizione supina (coricati a pancia in su)[3]
.
Risulta evidente che, con gli obiettivi con il quale si prende il caffè, non vi sono modificazioni utili in quanto le uniche sono in posizione coricata. Ovviamente durante la veglia la posizione supina risulta poco "usata".
Risulta evidente che, con gli obiettivi con il quale si prende il caffè, non vi sono modificazioni utili in quanto le uniche sono in posizione coricata. Ovviamente durante la veglia la posizione supina risulta poco "usata".
In
qualche condizione la caffeina può aumentare il dispendio energetico
e aumentare il consumo di grassi a riposo o durante un esercizio
blando ma
la
caffeina da sola non ha dimostrato di ridurre il grasso e se lo
facesse sarebbe comunque per piccolissime quantità[4].
BIBLIOGRAFIA
1 Metabolic and exercise endurance effects of coffee and caffeine ingestion T. E. Graham, E. Hibbert, P. Sathasivam Journal of Applied Physiology Published 1 September 1998:883-889
2 Effect of caffeine contained in a cup of coffee on microvascular function in healthy subjects. Noguchi K1, Matsuzaki T2, Sakanashi M2, Hamadate N2, Uchida T2, Kina-Tanada M2, Kubota H2,Nakasone J2, Sakanashi M2, Ueda S3, Masuzaki H4, Ishiuchi S5, Ohya Y6, Tsutsui M7. J Pharmacol Sci. 2015 Feb;127(2):217-22
3 Espresso coffee increases parasympathetic activity in young, healthy people. Monda M1, Viggiano A, Vicidomini C, Viggiano A, Iannaccone T, Tafuri D, De Luca B. Nutr Neurosci. 2009 Feb
BIBLIOGRAFIA
1 Metabolic and exercise endurance effects of coffee and caffeine ingestion T. E. Graham, E. Hibbert, P. Sathasivam Journal of Applied Physiology Published 1 September 1998:883-889
2 Effect of caffeine contained in a cup of coffee on microvascular function in healthy subjects. Noguchi K1, Matsuzaki T2, Sakanashi M2, Hamadate N2, Uchida T2, Kina-Tanada M2, Kubota H2,Nakasone J2, Sakanashi M2, Ueda S3, Masuzaki H4, Ishiuchi S5, Ohya Y6, Tsutsui M7. J Pharmacol Sci. 2015 Feb;127(2):217-22
3 Espresso coffee increases parasympathetic activity in young, healthy people. Monda M1, Viggiano A, Vicidomini C, Viggiano A, Iannaccone T, Tafuri D, De Luca B. Nutr Neurosci. 2009 Feb
4 Fat burners: nutrition supplements that increase fat metabolism. Jeukendrup AE1, Randell R. Obes Rev. 2011 Oct;12(10):841-51
5 (Fisiologia umana di Silverthorn sesta edizione pagina 325)
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